Si protrae ormai da tempo l'indagine della magistratura sulla questione ambientale dell'Ilva di Taranto. I Riva rispondono alla chiusura preventiva degli impianti con il licenziamento degli operai, un'azione che assomiglia tanto ad una rappresaglia. Siamo dunque autorizzati a parlare di scontro tra industria e magistratura? Lo stivale è forse attraversato da una "furia anti industriale"? (come titola Stefano Cingolani su Linkiesta).

Il Ministero dell'Economia è al lavoro per individuare i fondi necessari a coprire le annuciate riforme in materia fiscale (abolizione dell'IMU e rinvio dell'aumento dell'IVA al 22%). Serve copertura economica per 10 miliardi di euro.

A partire da Marzo scorso (2013, n.d.r.) è entrata in vigore in Italia, in anticipo rispetto al resto d'Europa, la Tobin tax; ovvero la tassazione sulle transazioni di borsa.
Già oggi si possono apprezzare alcuni dei suoi effetti e limiti: una sensibile diminuzione del volume complessivo di transazioni, la non applicabilità su alcune tipologie di scambi (nonché una paventata incostituzionalità), un gettito fiscale al di sotto delle aspettative, la difficoltà di accertamento fiscale (che potrebbe avere per lo stato costi superiori agli stessi introiti).

Perché l'ad di Fiat continua a dire che in Italia è difficile fare impresa ma poi si lancia all'acquisto di Corriere della Sera? Dove sono andati a finire i 20 miliardi di Fabbrica Italia promessi? Com'è possibile che Fiat sia in contenzioso con Fiom per la riduzione delle pause sui turni e per gli straordinari, ma poi sposta tutta la produzione all'estero? Perché i brevetti del lingotto sono in grado di risollevare la Chrysler ma non di sostenere economicamente il più prestigioso marchio italiano dell'auto?

L'Italia accusa un evidente ritardo infrastrutturale rispetto alle altre nazioni industrializzate. Come poter colmare questa mancanza? Davvero è solo una questione di fondi?
L'articolo di Andrea Camaiora, presidente commissione infrastrutture e lavori pubblici Anci, propone un'analisi articolata in cui alla carenza di fondi si affiancano questioni di metodo e di coordinamento tra i vari livelli istituzionali.