La recente rielezione di Barack Obama alla Presidenza degli Stati Uniti sollecita riflessioni sul bilancio della sua esperienza, soprattutto alla luce dei grandi entusiasmi che la sua prima elezione suscitò.

Il popolo greco non è in crisi, è in stato di shock! L'analisi condotta da Georg Pieper è impietosa e non necessita di ulteriori commenti.

Dopo quarant'anni di guerra al narcotraffico viene spontaneo fare qualche bilancio, il risultato finale è tutt'altro che esaltante. Oltre ad indicare i costi della più lunga guerra mai combattuta dagli Stati Uniti, Don Winslow critica l'idea stessa di guerra alla droga proponendo una via alternativa.

Che la Gracia si trovi in pessime acque è cosa ormai nota. Ma cosa significa ciò in concreto? Una notizia diffusa dalla compagnia nazionale ellenica per la distribuzione dell'elettricità è un esempio di quanto grave sia la situazione: ogni mese vengono disattivate 30.000 utenze per morosità nei pagamenti. Ovverosia, immaginando di parlare di nuclei familiari di 3-4 persone, oltre 100.000 persone al mese rimangono senza corrente elettrica. Ovverosia: tornano al medioevo.

Ormai lo sanno tutti: Obama è stato rieletto presidente degli Stati Uniti e si prepara a governare per altri quattro anni. Ma ora che i riflettori della campagna elettorale si sono spenti e si fanno i conti (a molte cifre) dei costi sostenuti dai due schieramenti per sostenere il proprio candidato, viene spontaneo chiedersi: chi è che paga questi salatissimi conti? Chi sostiene economicamente queste faraoniche campagne elettorali?
Massimo Marino ci rinfresca la memoria dalle pagine di Mentecritica.