Il timore che un nuovo regime militare metta radici, spinge i giovani egiziani a riprendere la protesta in piazza Tahrir. La polizia ha tentato di contenere (e forse reprimere) le manifestazioni di piazza.

La Bielorussia è l'unico paese europeo dove è ancora in vigore la pena di morte. Ma il dato più sconcertante è il modo rozzo e approssimativo con cui viene applicata: i rapporti delle organizzazioni internazionali per i diritti civili parlano di esecuzioni comminate ed eseguite in segreto, mancanza di informazioni ai congiunti circa il luogo di sepoltura dei giustiziati, numero totale di condanne alto ma tenuto segreto. Situazione, insomma, degna di un paese del terzo mondo.

L'Occidente industrializzato ha irrimediabilmente inquinato, consumato e sovrasfruttato i propri territori. Il fabbisogno di materie prime ed alimenti spinge le vecchie potenze occidentali e i nuovi paesi emergenti ad acquistare, a prezzi stracciati, terreni in paesi poveri o in via di sviluppo.

La copertura dei media occidentali sulla crisi siriana è minima e difficoltosa, ma nonostante ciò le proteste, e la conseguente reazione del regime, proseguono in molti città del paese.
La cosa più difficile in questi concitati frangenti è capire fino in fondo gli interessi delle parti in conflitto e delle parti esterne al conflitto, ma che esercitano comunque delle pressioni.

L'onda di protesta investe anche Israele: sabato scorso (6 Agosto 2011, n.d.r.) a migliaia sono scesi in piazza nelle principali città per manifestare contro il caro vita, l'aumento delle disuguaglianze sociali, il degrado dei servizi pubblici.