In Siria si continua a combattere e l'Occidente resta a guardare. Perché? Padre Paolo Dall’Oglio, il sacerdote gesuita che ha vissuto nel paese per trent'anni e ha rifondato il monastero di Deir Mar Musa al-Habashi, ha un'idea precisa in merito.

L'esito delle elezioni politiche in Grecia, con i risultati quasi definitivi che assegnano la vittoria al partito di centro destra filo-europeista Nea Demokratia, sembrano promettere la imminente formazione di un governo di unità nazionale con i socialisti del Pasok. Sconfitto il partito di sinistra Syriza, che proponeva l'uscita dall'euro e il ritorno alla dracma.

La sentenza con cui la Corte Costituzionale egiziana sancisce l'incostituzionalità di alcuni membri del parlamento ed ammette la candidatura di Shafik per le elezioni presidenziali, apre la strada a scenari da "golpe" morbido.

L'ex-cancelliere tedesco Gerhard Schröder condanna l'azione politica ed economica portata avanti da Angela Merkel su tutta la linea: troppo preoccupata dal sempre più fragile fronte politico interno, la cancelliera esercita un'inutile pressione su Grecia ed istituzioni europee.

Il 14 e 15 Aprile i capi di stato di tutti i paesi democratici del continente americano si sono riuniti a Cartagena de Indias (Colombia) per discutere di temi riguardanti l'intero continente. Il risultato del summit è alquanto deludente: tra le questioni discusse ne mancano alcune di primaria importanza, così come mancano completamente decisioni operative sul da farsi nell'immediato futuro.