Sul ponte sventola Bandiera Bluff

Ad ogni primavera, fioccano annunci televisivi e giornalistici sull'assegnazione del famigerato vessillo che indica l'eccellenza nella qualità di una stazione balneare, la Bandiera Blu. Ma pochi sanno dei criteri utilizzati per l'assegnazione dell'ambito marchio, quasi esclusivamente basati su autocertificazioni dei Comuni. E che una direttiva europea, recentemente, ha notevolmente elevato i limiti di tolleranza sull'effettivo inquinamento dei mari candidati a quella che, a questo punto, si configura come una vera e propria "Bandiera Bluff".

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Italiano

Squallidi sciacalli

Come fa giustamente notare l'autore dell'articolo, sapere che Sardegna, Sicilia e Calabria hanno un numero trascurabile di Bandiere Blu rispetto alle altre regioni italiane qualche dubbio lo fa venire a chiunque. Ma conoscere dettagliatamente la lista di sconcezze ambientali perpetrate in giro per lo stivale sistematicamente coperte da squallide manovre burocratico-pubblicitarie fa comunque venire il voltastomaco. E la voglia di buttare dalla finestra il televisore ad ogni nuovo aggiornamento della suggestiva classifica dei mari blu.