Il calcolo del PIL viene aggiornato

L'Eurostat, Istituto Europeo di Statistica, ha reso noto che da ottobre saranno modificati i parametri per il calcolo del Prodotto Interno Lordo (PIL): in particolare, saranno computate nuove voci quali produzione di armi, qualità della Pubblica Amministrazione, incidenza delle attività illegali e del cosiddetto "sommerso", ovvero una stima del lavoro in nero. La decisione è in linea con le indicazioni degli organismi internazionali preposti che fanno capo all'ONU.

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E' meglio... o forse no?

Già avevamo ospitato in queste pagine (cfr: http://zimonews.voidstar.altervista.org/dr/node/488) il parere di quanti criticano il PIL come mezzo per misurare il benessere di una società, dunque una sua riforma è più che auspicabile. Alcune delle modifiche proposte dall'Eurostat appaiono ragionevoli e condivisibili: l'inclusione delle attività, illegali, ad esempio, dà un immagine più precisa della realtà effettiva. Lascia qualche perplessità, invece, la non meglio specificata menzione sull'attività delle Pubbliche Amministrazioni: com'è possibile ricavarne un'indicazione di flusso di scambio economico? Si teme che, come al solito, sia un "mezzuccio" per spingere al taglio furioso e sistematico di tutto quanto è pubblico, nella speranza che da ciò derivi il guadagno di qualche "zero virgola" in più di PIL...

Sono scettico e ...malpensante.

Sono molto scettico circa la riforma del calcolo del PIL che entrerà presto in vigore per più di un motivo:

1. La valutazione del giro d'affari delle attività illegali mi sembra tanto un manovra per ripianare sperequazioni tra paesi europei: chi trarrà maggior vantaggio da una tale decisione è proprio l'Italia, paese in cui le attività criminali generano un movimento di denaro ben superiore che in Svezia o Danimarca (solo per citare due esempi).

2. La scelta di tenere conto di una eventuale produttività delle PA, come dice bene Marco, sembra tanto il pretesto per poter utilizzare ancora la scure dei tagli in questo settore; come se i costi delle PA siano il male assoluto! Ritengo invece che un "vero" male sia piuttosto la stagnazione delle attività realmente produttive.

3. L'inclusione della prostituzione in paesi in cui questo fenomeno è ben regolamentato ha eventualmente un senso; ma in un paese come il nostro che ha messo al bando le case chiuse, che senso ha? E soprattutto, come è possibile stimarne correttamente il giro d'affari?

4. Buono invece parametrare il PIL in base agli scambi di semilavorati solo per quanto riguarda le lavorazioni stesse e non in base agli scambi di danaro generati.

Nel complesso ho la sensazione di una riforma conservatrice, tesa cioè al mantenimento dello 'status quo' economico; in soldoni una premeditata distorzione del principale indicatore economico al fine di tenere insieme un'Europa nettamente spaccata tra Nord e Sud.